BANAT BANAT BANJAI – Come raggiungere il nostro obiettivo

Esperienze e riflessioni di una discepola

Lahiri Mahasaya

Un giorno mi chiedono di preparare un piccolo discorso, per una serata dedicata a Lahiri Mahashaya. Si tratta di commentare una sua frase a mia scelta.

Ho scelto “banat banat banjai”: facendo facendo, un giorno sarà fatto! Perché la trovo incoraggiante e perfetta! E poi ho meditato e meditato, perché questa frase si presta a innumerevoli approcci e si può applicare nella nostra vita spirituale, così come nella nostra vita quotidiana e pratica.

La passione

Mi sono ricordata di quando, da ragazza, non mi piacesse studiare e facevo il minimo indispensabile, con grande frustrazione dei miei professori che vedevano le mie potenzialità e anche il mio scarsissimo impegno. I miei genitori ebbero un’idea geniale per motivarmi allo studio. Sapevano quanto desiderassi un motorino e mi fecero questa proposta relativa ai miei voti scolastici: con un 7 avrei ricevuto 5 euro, con un 8,  10 euro, 15 euro per un nove e ben 20 € per un 10! Ma attenzione, con un 5 e dovevo dar loro 5 euro, con un 4 erano  10 € e così via, insomma c’era del rischio ma anche tanto da guadagnare!

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La motivazione era così forte, che non solo mi misi veramente a studiare, ma anche imparai un metodo di studio che mi avrebbe aiutata in tutto il mio percorso futuro di studentessa. I miei voti migliorarono così rapidamente che comprai il tanto agognato motorino nel giro di 6 mesi!

Che cos’era successo? Ero diventata improvvisamente molto più intelligente? No, semplicemente la motivazione era stata abbastanza forte da potenziare la mia forza di volontà, che aveva messo in moto l’energia necessaria per raggiungere il mio scopo. Come dice Yogananda: più grande è la forza di volontà, più forte è l’energia!

E così, mi è arrivata la prima delle “quattro P”: la Passione, ovvero il desiderio che accende la miccia, che mette in moto l’energia necessaria per iniziare a muoversi verso il nostro obiettivo.
Se vogliamo arrivare a meditare 4 ore al giorno, per esempio, dobbiamo veramente desiderarlo! E se è così, nulla è impossibile.

La perseveranza

Ma la Passione da sola, non ci porta lontano. Quante volte abbiamo acceso dei grandi falò di desiderio che si sono spenti quasi subito? Questo fuoco, per raggiungere la meta, ha bisogno di essere costantemente alimentato dalla seconda P: la Perseveranza.

BANAT BANAT BANJAI - Come

La perseveranza

Ho sempre in mente la storia di Yogananda delle due ranocchie che cadono in un secchio pieno di latte. Nuotano entrambe affannosamente per rimanere a galla, ma una delle due, stremata dalla fatica, si arrende e si lascia colare a picco. L’altra persevera e continua a muoversi, fino a quando non si accorge che il latte, grazie a tutto quell’agitarsi è diventato solido burro così da poter saltare fuori dal secchio. Quindi, come quella piccola ranocchia, non perdiamoci d’animo! Anche quando sorgono ostacoli e difficoltà e la meta ci appare ancora lontana, perseveriamo nei nostri sforzi! Ricordiamoci che non siamo mai soli, che possiamo chiedere aiuto, ispirazione e guida al nostro più alto Sé, al nostro divino interiore, sempre connesso alla coscienza cosmica. Ricordiamoci che la perseveranza porta vittoria, come dice un canto di Swami Kriyananda!

La pazienza

E’ difficile che il risultato arrivi subito, anche se a volte, proprio per spronarci, accadono piccoli miracoli! Mi ricordo di una ragazza, che come me, stava imparando a meditare. L’occhio spirituale in tutto il suo fulgore le si era aperto subito, portandola in uno stato di profonda beatitudine. Uscite dal Tempio aveva condiviso con me questa esperienza e, devo dire, l’avevo invidiata non poco, perché per me, già il fatto di stare seduta immobile era stata una grande sfida! Non parliamo della mia mente ballerina! Anni dopo mi raccontò che non aveva più raggiunto quello stato interiore di coscienza per tanto tanto tempo… era stato una specie di “premio divino per i principianti” che solo con tanta pazienza si sarebbe poi ancora manifestato.

BANAT BANAT BANJAI - Come

La pazienza

Eccoci alla terza P, la Pazienza, che è veramente fondamentale. Pazienza verso le circostanze esteriori, ma pazienza anche verso noi stessi.  Yogananda diceva che un santo è un peccatore che non si è mai arreso! Non importa quanto sbagliamo, se facciamo passi indietro, se non soddisfiamo le nostre aspettative! A volte siamo veramente i più terribili giudici di noi stessi. Eppure Dio ci ama incondizionatamente così come siamo e ha un’infinita pazienza verso di noi, ci aspetta sempre pronto a prendere la nostra mano, se solo gliela porgiamo. Impariamo ad essere più pazienti verso i nostri difetti e i nostri limiti, stiamo lavorando per scioglierli e superarli!

La presenza

E per fare questo, ci occorre la quarta P, che arriva per ultima, ma ultima non è: la Presenza.

BANAT BANAT BANJAI - Come

La presenza

Per Presenza intendo essere nel qui e ora, perché per raggiungere la nostra meta non dobbiamo essere ancorati al passato e nemmeno proiettati nel futuro, ma ben saldi nel presente. Vi voglio raccontare di un momento definito “catartico” che ha veramente cambiato il corso di una vita. Questa persona stava andando in macchina e avvicinandosi ad una rotonda stava pensando: “E’ tutta colpa dei miei genitori se io ho reagito così. Se mia madre fosse stata meno invadente e mio padre più presente, se non avessi sentito la mancanza di uno e la pressione dell’altra, allora forse avrei potuto comportarmi in modo diverso” Poi non appena imbocca la rotonda arriva un pensiero fulminante: “Ma io sono una persona adulta, quello che faccio, dico e non dico, quello che io sono ora, dipende solo da me!” In un qualche modo aveva intimamente realizzato una verità che la sua anima conosceva, ma che non era ancora penetrata nella sua coscienza. Lo shock era stato così grande, mi disse, che girò intorno alla rotonda almeno quattro volte prima di imboccare la strada giusta!

Essere Presenti quando siamo in cammino per raggiungere la nostra meta, vuol dire mantenere sempre la connessione con la nostra parte divina, con la nostra anima immortale. Vuol dire rimanere in ascolto dei messaggi che l’universo pone sul nostro cammino per aiutarci, per guidarci e ispirarci. Vuol dire avere la fiducia di affidarsi. Vuol dire: crederci.

Se, insieme alla presenza, abbiamo passione, perseveranza e pazienza sarà più facile raggiungere il nostro vero e più sacro obbiettivo, la nostra realizzazione spirituale, essere uno con Dio come  Lahiri Mahashaya ce l’ha promesso: banat, banat Banjai, facendo facendo un giorno sarà fatto!

One Comment

  1. mm

    Grazie di cuore per questo articolo e scritto. Ci sono molte ispirazioni. Gratitudine all’autrice e alla sua generosità nel condividere. OM GURU OM

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