Dalla mia infanzia posso ancora ricordare la pubblicità televisiva di una costosa macchina fotografica. Presentava una famosa stella del tennis in un’ambientazione spettacolare ed una musica martellante che proclamava: “L’immagine è tutto”.

Crescendo, mia madre ci teneva molto all’apparenza della nostra famiglia e si complimentava sempre con me e mia sorella quando sembravamo eleganti. Si aspettava anche che eccellessimo a scuola, ed anche se non era una persona molto severa, io sapevo come comportarmi, perché  contrariarla sembrava un grave crimine.

Come per la maggior parte degli immigrati di prima generazione, gli amici divennero intimi quanto i familiari: le relazioni di sangue infatti erano così lontane!

La migliore amica di mia mamma era un’incredibile “restaurateur”, una donna appariscente, esigente, al centro della maggior parte degli incontri sociali della nostra cerchia. Eppure il suo comportamento contraddiceva la sua immagine, infatti mia madre si lamentava del fatto che lei stava costantemente a chiederle in prestito soldi, spesso fino a migliaia di dollari, per finanziare il suo pretenzioso stile di vita. Credendo che è per quello che esistono gli amici, mia madre glieli dava, pur sapendo che le possibilità di restituzione erano magre.

Io ero stufo di questa situazione e feci voto di non permettere mai a nessuno di approfittarsi di me. Il risultato è stato che raramente ho fatto qualcosa per qualcuno senza aspettarmi qualcosa in cambio. Per esempio ho preso la strana abitudine di pagare per tutti quando si andava  a cena fuori con gli amici, dicendo con nonchalance che potevano pagare loro il conto la volta successiva. Se però non restituivano il favore entro poche settimane, giudicavo severamente il loro carattere.

Diventando più grande, i miei modi di vedere si sono in un certo senso ammorbiditi. Potevo anche simpatizzare con quelli che dovevano lottare  per cavarsela, ma non avrei mai voluto essere come loro. “Io spenderò in modo responsabile, risparmierò, e questo mi garantirà una sicurezza finanziaria”. E sembrava anche che la fortuna fosse dalla mia parte. Ottenni un lavoro ben retribuito appena finita l’università e fui rapidamente promosso.  Comprai un condominio e dopo pochi anni lo vendetti con un buon profitto. Usai i proventi per comprare una terra di fronte al mare su un’isola in Tailandia, convinto che la proprietà avrebbe acquistato valore velocemente e profumatamente così come aveva fatto il mio condominio.

Una Lezione sull’Impermanenza

La crisi finanziaria del 2008, insieme allo sconvolgimento politico in Tailandia, fu per me un campanello d’allarme. Il rapido profitto che avevo pianificato non era più realistico, e rimasi bloccato con il mio acquisto per via del momento che stavamo attraversando.

Decisi che invece di aspettare che la mia fortuna cambiasse, avrei potuto costruire delle case sulla terra ed affittarle ai turisti. Dopo molto duro lavoro ed ulteriori investimenti avevo un complesso di casette con piscina pronto da offrire. Però poco dopo che gli ospiti avevano iniziato a venire incominciai ad avere notizie che non stava andando tutto bene. I rapporti su soldi ed apparecchi elettronici spariti divennero più frequenti, ma io li respinsi come fatti dovuti ad una mancanza di attenzione da parte dei clienti. Però quando una sera degli amici vennero a trovarmi e trovarono la loro stanza saccheggiata dopo cena, divenne chiaro che avevo un problema di ladri.

Avevo costruito un’immagine di me come del tipico intraprendente albergatore e fui preso alla sprovvista quando si presentò alla mia porta questo orribile problema. Ricordo che mi sentivo terribilmente stressato. Il mio business sarebbe fallito per via di questo fatto? Ogni volta che il telefono squillava mi aspettavo il peggio, convinto che fosse accaduto un altro furto. Ho passato molte notte insonni quando tutte le case erano completamente prenotate, nervoso e preoccupato, invece di riposare felicemente sulla sicurezza finanziaria acquisita. Perché tutto questo stava succedendo proprio a me?

Anche se il problema dei furti alla fine fu risolto, l’esperienza mi allontanò dal mio paradiso fronte mare. Iniziai a trascorrere più tempo lontano dall’isola ed affidai al mio staff la responsabilità di tenere le cose in ordine. Tornavo a trovarli solo ogni due mesi, e, appena potevo, ripartivo. Avrei potuto essere orgoglioso del business che avevo messo quasi una decina d’anni a costruire, invece ero pieno di ansia, aspettandomi un altro furto ad ogni momento.

Il Successo Materiale attraverso i Principi dello Yoga

Sull’isola con il mio vicino di casa andavo spesso a trovare una coppia europea con un complesso di bungalows ed un vivace ristorante, ed ero sempre ben impressionato da come loro portavano avanti il loro lavoro. Invece di parlare sinceramente, volevo convincerli che nel mio posto tutto era perfetto. Perché stavo via così tanto? Perché avevo altri business che richiedevano la mia attenzione, spiegavo, cercando di avere impatto, mentre invece mi sentivo un fallimento. Continuai ad inscenare questa farsa anche con la famiglia e gli amici. L’immagine è tutto, dopotutto. Quando la prigione dei dubbi e delle preoccupazioni divenne sempre più asfissiante capii che dovevo fare qualcosa. Incominciai a guardare più profondamente nello yoga, qualcosa che avevo praticato per anni, anche se con un focus fisico.

La ricerca alla fine mi portò ad iscrivermi ad un corso di Ananda per la preparazione al Kriya.

Facevo fatica a ricordare l’ultima volta che avevo speso dei soldi per qualcosa che non fosse legato al mio business – ed ho sentito incredibilmente liberante investire sul mio sviluppo spirituale. Le vecchie abitudini comunque facevano fatica a morire, e fui catturato da un acuto senso di contrazione – non avrei dovuto tenere i miei soldi solo per me stesso? La ricerca dello Yoga poteva rendermi un imprenditore più di successo?

Mary Kretzmann – 2018

La Madre Divina udì la mia preoccupazione e presto scoprii che il successo materiale  e lo yoga possono andare mano nella mano. Una delle prime affermazioni che imparai a memoria fu l’affermazione per il successo materiale di Paramhansa Yogananda – con Mary Kretzmann.

Ho ripetuto questa preghiera costantemente. Ogni volta che la preoccupazione dei soldi minacciava di sommergermi, il ritmo vibrante di questa affermazione mi sollevava il morale. Anche se le circostanze non erano cambiate, adesso avevo uno strumento per combattere le mie incessanti preoccupazioni. Mi sono ritrovato ad essere più capace di accettare la mia situazione e di non cedere facilmente alle paure ed all’ansia come facevo prima.

Poi inaspettatamente i miei vicini europei mi contattarono per l’affitto della mia proprietà! Questa fu quasi letteralmente la risposta alla mia preghiera. Fummo d’accordo per fare un contratto reciprocamente vantaggioso, e, all’improvviso, le mie preoccupazioni sparirono, dalla sera alla mattina. Divertente è il fatto che il mio vicino voleva contattarmi già da un anno, ma non voleva risultare offensivo. “Tu mi sembravi sempre così orgoglioso del tuo posto” disse “che non volevo avanzare l’idea che avrei potuto fare un lavoro migliore”.

Venne fuori che l’immagine era tutto ciò che mi ostacolava.

Dare Incondizionatamente a Dio

Sono venuto a conoscenza della pratica del dare la decima, cioè dare il 10% del tuo guadagno alla sorgente della tua ispirazione spirituale, più o meno nel periodo in cui mi liberai della gestione del mio business. Era un concetto nuovo e mi faceva sentire a disagio, in quanto fino ad allora non avevo mai dato regolarmente dei soldi ad un’organizzazione.

Comunque decisi di provarci, giacché desideravo fortemente costruire una nuova relazione con i soldi. In più sentivo che stavo ricevendo così tanto da Ananda, e volevo ricambiare.

Devo ammettere che speravo di ricevere un premio per la mia generosità. Chissà magari avrebbe potuto presentarsi un altro investitore che mi offriva milioni per il mio posto! Ma di tutte le cose che potevano succedere, l’ultima cosa che potevo aspettarmi era di dover affrontare una tempesta finanziaria karmica, e mi ci volle circa un anno per risolverla.

In seguito la pandemia ha fatto chiudere l’industria del turismo per un paio d’anni. Non sapevo se il mio vicino sarebbe riuscito a sopravvivere alla mancanza di turisti, o se questo avrebbe significato la fine della mia rendita.

Pur attraversando tutto ciò, ho continuato a dare la decima, alcuni mesi più, altri meno, a seconda  di quanti soldi mi entravano. Ho notato che la mia prospettiva stava cambiando: in circostanze così instabili non avevo più l’aspettativa di essere pagato, e così ogni volta che mi entravano dei soldi, con gratitudine, davo la decima.

A questo punto sono arrivato a capire che la mia comprensione della spiritualità si riflette nel mio rapporto col denaro.  Per citare Yogananda: “Erroneamente ho immaginato di essere povero, e così ero povero”.

La Fede in Dio attraverso il sostenere la sorgente della mia ispirazione spirituale  è stato un esperimento incomparabile…

Spostare il focus da una scarsità personale ad un’abbondanza condivisa è diventato per me un progetto da portare avanti.  Per tanto tempo la mia sicurezza è venuta dalla somma di denaro che possedevo,  ma gli eventi degli ultimi anni mi hanno insegnato che le cose possono cambiare in un attimo. La Fede in Dio attraverso il sostenere la sorgente della mia ispirazione spirituale  è stato un esperimento incomparabile rispetto al verificare quanto valore dò agli insegnamenti.

Molti saggi, incluso Yogananda, hanno parlato di uno sconvolgimento globale in arrivo, così che un mondo nuovo e più illuminato possa emergere dalle sue ceneri. E così riusciread abbandonare una prospettiva di contrazione e di mancanza riguardo ai soldi già da ora, può risultare solo vantaggioso per il nostro sviluppo spirituale collettivo.

Troviamo questa raccomandazione in Timoteo 1, 6:18-19: “Ai ricchi di questo mondo raccomanda di non essere orgogliosi, di non riporre la speranza sull’incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che tutto ci dà con abbondanza perché ne possiamo godere; di fare del bene, di arricchirsi di opere buone, di essere pronti a dare, di essere generosi, mettendo così da parte un buon capitale per il futuro, per acquistarsi la vita vera”.

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