ESPERIENZA VIVI ANANDA

“Servirò Dio negli altri e, col mio servizio a Lui, dissolverò la presa che l’ego ha su di me” – Swami Kriyananda

Queste bellissime parole di Swami Kriyananda descrivono nella maniera più completa il profondo significato del Karma Yoga. Il Karma yoga è uno dei quattro percorsi dello yoga, è lo yoga della giusta azione che deve essere fatta in modo altruistico, senza attaccamento ai suoi frutti e con la consapevolezza che è Dio ad agire attraverso di noi. 

Ad Ananda è partito il programma Viviananda, pensato e strutturato per permettere, a chi lo desidera, di raggiungerci sulla collina e offrire il proprio aiuto alla comunità. Viviananda è essenzialmente servizio: nell’orto, in cucina, a Moksha Kutir, al Centro, alternato a Satsang, yoga, condivisioni, attività serali, Kirtan.

I partecipanti di Viviananda sono dodici e provengono da diverse parti del mondo: America, Nuova Zelanda, India, Europa, Italia e, cosa interessante, non tutti sono discepoli, ma tutti sono motivati a sperimentare un nuovo stile di vita, nello specifico la vita in comunità, a rivedere le proprie scelte e le proprie priorità e portare la spiritualità nel quotidiano. Servire Dio, farlo con devozione e amore, è permettere a noi stessi di crescere ed evolvere.

Così come uno scultore che già immagina la statua all’interno della grezza pietra, cerca, a colpi di mazza o scalpello, di liberare la figura ancora prigioniera, anche noi, giorno dopo giorno, siamo chiamati ad affrancare la nostra anima dal grezzo materiale che la imprigiona. Il Karma Yoga può essere il nostro scalpello, uno degli strumenti che Dio ci ha messo a disposizione per compiere la nostra opera.


Il programma Vivi Ananda, si è recentemente concluso. Per farvene percepire la forza e l’intensità, pubblichiamo le testimonianze di chi, questo programma, l’ha vissuto e sperimentato.

Lorena:

“Sono molto dispiaciuta che questa esperienza si stia concludendo, anche se sono felice di averla vissuta. Quello che ho trovato, qui, ad Ananda, è stato di potermi sentire parte di una famiglia, qualcosa che nella vita di tutti i giorni, a casa, non riesco a sentire.

Ci sono stati tanti momenti speciali. Tutti i giovedì, ad esempio, lo sono stati. Era il giorno dell’avventura (il giorno dell’avventura prevede escursioni in ambienti naturali come boschi, fiumi, laghi) ed eravamo tutti insieme. C’era gioia, c’era sperimentarci fuori da Ananda, era bello stare nella natura e viverla assieme. Il picnic, scoprire luoghi belli come la cascata, il fiume e camminare nell’acqua per ore. Mi sono piaciute tanto anche le condivisioni, soprattutto l’ultima, così intensa che non sapevo se ridere o piangere. Porto con me la trasformazione, questo posto mi ha cambiata.

Marco:

So che tornerò, so che Ananda mi aspetta e che sarà una permanenza più lunga, più intensa di quella che è stata con questo programma.

Questa esperienza è stata forte, bella, spirituale e vorrò sicuramente continuarla, perché sento di averla cominciata ma sento che non è finita, che è solo un inizio.

Il servizio è stato davvero istruttivo, prima di ora era un fare qualcosa in cambio di qualcosa, ma qui è stato diverso, era un dare senza aspettative, era semplicemente donare. Penso sia quello che tutti dovremmo e dovrei portare nel mio quotidiano.

La devozione è la qualità che ho provato e sentito di più, in questi giorni, ed è quella che vorrei sviluppare maggiormente perché il mio approccio alla vita è sempre molto razionale. La devozione è il piccolo tesoro che mi porto a casa.

Anna:

Mi sento felice, questo programma mi ha fatto scoprire amicizie importanti, è stato sorprendente per me e ha funzionato tanto. Vedere tante persone dedicare la propria vita a Dio, scoprire che è l’unica cosa che cercano, che vogliono davvero, l’unica cosa che ha importanza, mi ha profondamente colpita ma, ancor di più, con le loro parole e il loro esempio, lo ricordano anche agli altri. È qualcosa a cui avevo pensato, prima di venire qui, ma che non possiedo, mi accorgo che è un vero tesoro, una scoperta e mi ha fatto riflettere su cosa è Dio per me, cosa devo imparare qui, ad Ananda, come posso servire e servirlo, come posso trovare la felicità e cosa è la vera felicità. E, tutto questo, mi ha cambiata.

Andrea:

“Ho appena concluso un servizio, con Thomas (Thomas fa parte della comunità): rifornire le varie strutture ricettive di Ananda di lenzuola. Con Thomas c’è sempre questo momento, durante il servizio, in cui ci si ferma e si medita, si pratica la presenza di Dio. Trovo questo momento particolarmente bello e fondamentale. Durante il servizio c’è sempre stata una frase che mi ha guidato: “Se fai qualcosa che ti piace non lavorerai neanche un giorno”. Devo dire che il suo significato l’ho capito per davvero solo qui. Cosa significa il servizio? Vissuto con la solita consapevolezza significa che stai facendo un lavoro, che siano le lenzuola, oppure l’orto o rastrellare il bosco, invece il servizio è donare, è devozione, è essere un canale per Dio. Doni e dai, senza aspettative, donare è non aspettarsi di ricevere qualcosa in cambio, è fare qualcosa non per se stessi ma per Dio e gli altri. Qui ho capito queste cose, qui ho capito cosa è il servizio.

È quello cercavo, il servizio mi fa sentire vivo, parte di una comunità e di qualcosa di più grande.