Paramhansa Yogananda fornisce una descrizione del Kriya Yoga nel suo libro L’autobiografia di uno Yogi. La tecnica vera e propria però viene trasmessa agli studenti dopo un periodo preliminare di pratica di tre tecniche preparatorie anch’esse insegnate da Yogananda.

Insieme, queste tecniche meditative, formano un sistema completo che permette al praticante di raggiungere i più alti benefici e il fine divino di quest’antica scienza yogica.

1. Gli Esercizi di Ricarica: una serie di esercizi psicofisici sviluppati da Paramhansa Yogananda nel 1916 per preparare il corpo alla meditazione. Una regolare pratica di questi esercizi promuove rilassamento fisico e mentale e sviluppa una dinamica forza di volontà. Usando il respiro, la forza vitale ed un attenzione focalizzata, questa tecnica permette di attirare consapevolmente un flusso di abbondante energia nel corpo, purificando e rafforzando, a turno, tutte le parti del corpo. Gli Esercizi di Ricarica, che vengono eseguiti in circa 15 minuti, sono uno degli strumenti più efficaci per eliminare stress e tensioni nervose. Praticandoli prima della meditazione, verrai aiutato ad entrare in uno stato di calma e interiorizzata consapevolezza.

2. Tecnica dell’Hong-Sau: questa tecnica aiuta a sviluppare nel praticante il potere della concentrazione, imparando così a ritirare i pensieri e l’energia dalle distrazioni esterne. Grazie alla pratica di Hong Sau ci si potrà focalizzare completamente su qualsiasi scopo si voglia raggiungere o problema si voglia risolvere o , ancora meglio, si potrà totalmente concentrare l’attenzione sulla realizzazione della Consapevolezza Divina dentro di noi.

3. Tecnica di Meditazione dell’Aum: insegna come usare il potere della concentrazione nel modo più elevato, per scoprire e sviluppare le qualità divine del proprio vero Sé. Questa tecnica antica insegna a sperimentare in la Divina Presenza in forma di Aum: il Verbo, lo Spirito Santo che pervade e sostiene tutto il Creato. Espande la consapevolezza al di là delle limitazioni del corpo e della mente verso la gioiosa realizzazione dell’infinito potenziale di ognuno.

4. La Tecnica del Kriya Yoga: il Kriya è un’avanzata tecnica di pranayama (controllo dell’energia-vita) del Raja Yoga. Il Kriya rinforza e rivitalizza le sottili correnti dell’energia vitale (prana), nella spina dorsale e nel cervello. Gli antichi veggenti dell’India (rishi) percepirono il cervello e la spina dorsale come l’albero della vita. Al di fuori dei centri vitali e di consapevolezza cerebrospinali (chakra) fluiscono le energie che animano i nervi e ogni organo e tessuto del corpo. Gli yogi scoprirono che direzionando le correnti vitali continuamente su e giù per la spina dorsale tramite la tecnica speciale del Kriya Yoga, è possibile velocizzare notevolmente la propria evoluzione spirituale e consapevolezza.

Una corretta pratica del Kriya Yoga permette alla normale attività cardiaca, dei polmoni e del sistema nervoso di rallentare naturalmente, portando ad una profonda calma interiore del corpo e della mente e liberando l’attenzione dalle comuni turbolenze di pensiero, emozioni e percezioni sensoriali. Nella chiarezza della calma interiore, si fa esperienza di una pace sempre più profonda e ci si sintonizza con la propria anima e con Dio.

Questa introduzione graduale ha uno scopo preciso. Un alpinista che vuole scalare l’Himalaya deve innanzitutto prepararsi e perfezionarsi prima di affrontare le vette. Così anche il ricercatore inizialmente ha bisogno di un periodo di tempo per acclimatare le proprie abitudini e pensieri, condizionare la mente con concentrazione e devozione ed esercitarsi nella pratica di dirigere l’energia vitale del corpo. Solo allora lo yogi è pronto per scalare la superstrada della realizzazione nella propria spina dorsale.