La linea azzurra del navigatore mi guidava fuori da Garessio.
A Torino avevo impostato la nostra meta con le coordinate geografiche che Darshana mi aveva inviato via whatsapp. La mia amica era seduta sul sedile posteriore dell’auto stretta tra Enzo e mia moglie Susthira. Alisha invece si era seduta davanti perché soffriva di mal d’auto.
Le coordinate geografiche indicavano un luogo preciso: La Casa Magica. Era in quel luogo che stavamo andando.
Una casa in mezzo ai boschi dove quarant’anni fa per la prima volta in Italia si erano incontrati per meditare e cantare gli amici di Kriyananda che in Italia aveva deciso di portare avanti gli insegnamenti del suo maestro Paramhansa Yogananda organizzando dei gruppi di canto e meditazione. Fu proprio in quel luogo che Kriyananda diede la prima iniziazione Kriya in Italia.
Questa casa nel tempo era stata dimenticata, ma da qualche anno gli antichi proprietari avevano di nuovo riattivato la sua funzione di luogo di ritrovo di amici e discepoli del sentiero di Ananda, l’organizzazione creata da Kriyananda.
Oggi molti amici in cammino su questo sentiero di ricerca spirituale stavano viaggiando per raggiungere la Casa Magica e passare tutti insieme una giornata di canti e meditazione.
Dopo pochi chilometri raggiungemmo il colle del piccolo San Bernardo. Ricordo che da ragazzo ci passavo con mia padre viaggiando verso il mare quando non erano ancora state costruite le autostrade. Ricordo che a quel tempo cera un bar sul lato della strada, oggi invece immense pale eoliche ruotano nel vento emettendo il loro potente ritmico fruscio.
Alcuni discepoli ci aspettavano sotto le pale “vi portiamo alla Casa con le nostre macchine, sono già arrivati tutti”.
Le auto percorsero un tratto di strada asfaltata e una strada sterrata in discesa, poi proseguimmo a piedi e, al termine di un sentiero, apparve la Casa Magica.
Tra i fitti alberi c’era una casa a due piani resa luminosa nel verde scuro dal bianco, dall’azzurro e dalle gradazioni del violetto.
Provai una grande emozione e il cuore accelerò i suoi battiti nel vedere il grandissimo numero di persone che si muovevano sul prato verdissimo di fronte alla casa.
Vestiti chiari, molto bianco, ma soprattutto gioia e sorrisi. Ma al di là dell’aspetto fisico avvertivo una potentissima energia gioiosa e positiva che proveniva dalla casa e dalle persone.
Il cielo si era coperto di nuvole ed era diventato grigio, ma la luce era intensissima e penetrava ovunque. Salutai moltissimi amici: alcuni li avevo visti da poco, altri da molto tempo, altri li incontravo per la prima volta.
C’erano giovani e anziani in una armonia e gioia perfetta, mi dissero che eravamo quasi 60. I discepoli arrivavano da diversi luoghi del Piemonte e della Liguria e facevano parte di diversi gruppi di Ananda: Ananda Fossano, Ananda Garessio, Ananda Torino, Ananda Ghiri di Guardabosone, Ananda Milano, non so citarli tutti.
Dopo gli esercizi di ricarica ci organizzammo in una lunga fila e cantando ci avviamo verso il nuovo tempio che da poco era stato installato in una radura non lontana. Al primo piano della casa c’era ancora il piccolo tempio dove spesi un breve tempo di meditazione avvertendo la sua antica energia.
Cantando e camminando nel bosco giungemmo alla radura dove un Yurta azzurro spiccava tra gli alberi. La grande costruzione rotonda aveva una cupola che terminava con una apertura circolare che inondava di luce l’interno.
Passammo due ore intense. Lucilla guidò la meditazione, Dante, Janaka e altri suonavano, tutti cantavano in gioia.
Terminammo come sempre con le preghiere per le persone che soffrono e per il mondo. Sentivo la forza risanante e di pace ed armonia che si genera quando le anime si riuniscono nella luce e nella gioia.
Apprendemmo che un bimbo figlio di un devoto aveva suggerito di chiamare il nuovo Tempio “TEMPIO DEL OM”
Alle 13 tutto era pronto per il pranzo, furono allestiti dei tavoli all’aperto sui quali venne posto il cibo che ciascuno aveva portato per condividerlo con gli amici.
C’era chi era intollerante al glutine, al lattosio o ad altro, chi era vegetariano e chi era vegano, ma nella armonia del luogo ognuno trovò il cibo giusto e tutti mangiarono disponendosi sui tavoli e sul prato in serena gioia e armonia.
La giornata si concluse tra chiacchere, acquisto magliette, miele, libri e vari oggetti per contribuire alle spese.
Ci impegnammo a rivederci in una data fissata nella quarta domenica di Giugno 2025.
La pioggia che aveva rispettato le nostre attività giunse mentre stavamo lasciando il prato di fronte alla Casa Magica.
La mia auto fu investita da un acquazzone mentre attraversavo Garessio e stranamente non trovammo particolare traffico sulla autostrada verso Torino.
Pensai che era come se l’armonia vissuta nella giornata alla Casa Magica avesse stranamente contagiato l’autostrada Savona-Torino alle ore 17 di una domenica di rientro che era stata classificata con il bollino rosso.
Flavio Massazza