Swami Kriyananda, il primo leader a tutto tondo del Dwapara Yuga

Swami Kriyananda

Swami Kriyananda

Un’istituzione è l’ombra allungata di un solo uomo.

Non sono mai riuscito a leggere l’aforisma di Emerson, spesso citato da Swami Kriyananda, senza avvertire nel mio cuore una sensazione di pesante resistenza. Forse era conseguenza della mia mentalità olandese, in base alla quale ogni forma di leadership determinata e visionaria ha il sapore di autoritarismo e, come tale, viene emotivamente rifiutata. Chissà quanto genio, nel corso della storia olandese, è finito nella spazzatura a causa di questa discutibile tendenza nazionale?

In realtà la società, nel suo complesso, ha bisogno di una forma di leadership che sia regolata da un sistema di scadenze, controlli ed equilibri, per evitare che la tentazione del potere permetta ad un potenziale dittatore di imporre al suo popolo l’orrore della tirannia che distrugge lo spirito. Le democrazie, regolate dallo Stato di diritto, sono ancora i luoghi sulla terra che sostengono maggiormente (o, se vogliamo, ostacolano meno) la libertà, l’iniziativa e la crescita individuali.

Quando si tratta di rigenerazione spirituale della società nel suo complesso, tuttavia, la struttura sociale può essere troppo eterogenea perché si possa fare un passo avanti che sia benefico e inclusivo. I sistemi e le istituzioni politiche concepite razionalmente comunicano poco con l’interiorità dell’uomo. Al massimo, lasciano a ciascun individuo lo spazio necessario per esplorare gli aspetti più profondi della natura umana.

Swami ha talvolta affermato che il sistema di governo più edificante sarebbe un regno retto da un monarca illuminato, che goda della fiducia del suo popolo. Per trovare esempi positivi di questo tipo, diceva, dobbiamo andare molto indietro nella storia, nell’antica India, dove tali sistemi sembravano produrre (o erano prodotti da) una società felice.

Swami KriyanandaPoiché tale sistema non è adatto ai tempi in cui viviamo, Swami, all’inizio degli anni Ottanta, iniziò l’opera del suo Guru in Europa, attirando un gruppo relativamente ristretto di ricercatori spirituali che rispondevano bene ad una leadership basata su ispirazione, guida e amicizia. Inoltre, aveva portato alcuni amici dall’America, che aveva formato e magnetizzato, per farli diventare leader a loro volta.

“Dio ha molte cose belle da fare sulla terra”, disse, “e ha bisogno di strumenti volenterosi per realizzarle“. E poi citò il suo Guru: Lo strumento è benedetto da ciò che scorre attraverso di esso”.

I primi pionieri di Ananda in Italia, a Como, nei primi anni Ottanta

Così, attrasse e magnetizzò individui provenienti da una società fortemente eterogenea, che condividevano gli ideali di una vita centrata sullo Spirito, basata sullo yoga, sulle pratiche di meditazione, sul servizio e sulla cooperazione, che si riconoscevano negli insegnamenti di Yogananda sul Kriya yoga e sulla realizzazione del Sé. Le benedizioni che avrebbe condiviso fluivano attraverso di lui in modo naturale, potenziate dal suo discepolato creativo. La sua forza di volontà era enorme, come scoprii presto quando lo incontrai per la prima volta, nel 1985.

Spiritualmente lo conoscevo già, attraverso i suoi scritti. Ricordo quando aprii per la prima volta il suo corso per corrispondenza, intitolato Quattordici passi verso la gioia perfetta. Allora lavoravo come portiere di notte in un grande albergo nel centro di Amsterdam, ma la mia mente e il mio cuore stavano entrando nel meraviglioso mondo dello Spirito e dello Yoga. Nella pagina iniziale c’era scritto: Offro queste lezioni ai piedi del mio Guru, Paramhansa Yogananda. In qualche modo, quelle prime parole divennero la pietra miliare della completa fiducia che riponevo in lui: nella coscienza di quest’uomo – umano, informale, amorevole, creativo, profondamente intelligente – era sempre aperta una finestra sui raggi di Luce provenienti dal suo Guru, l’ispiratore della sua vita, che governava le sue verifiche e i suoi equilibri.

Successivamente, dopo aver letto molti altri suoi libri, gli scrissi una lettera in cui esprimevo il mio profondo amore per lui e per lo Spirito che manifestava nella sua vita. In qualche modo riuscii a percepire quando la ricevette. E fui in grado di sentire anche la sua risposta non scritta.  Mi giunse attraverso l’etere.  Diceva: Collabora con me, in quello Spirito. L’amore deve essere potenziato attraverso l’azione e l’impegno.

Swami KriyanandaQuesto è stato anche il suo messaggio rivolto a me, la prima volta che l’ho incontrato, a Como: Collabora con me, sii parte di quest’opera.  Non ha mai pronunciato questo messaggio con tante parole, ma ne ha mantenuto il significato, con determinazione, nel suo occhio spirituale.

Ed ecco la parte interessante, difficile da capire anche per me: sebbene questo messaggio risuonasse profondamente nella mia anima, non lo percepivo come rivolto a me in modo personale. A livello personale era gentile e completamente rispettoso di qualsiasi cosa avessi scelto di fare della mia vita. Eppure, in qualche modo, il coraggio con cui aveva scelto di dedicare la propria vita a Dio e al Guru mi ispirò a seguire il suo esempio.

Ho proceduto lentamente, passo dopo passo. Dopo un intenso periodo di formazione al servizio e alla meditazione presso Ananda Como, tornai in Olanda: per terminare gli studi e per sciogliere alcuni nodi inconsci che tenevano la mia energia legata ai chakra inferiori. Qualche anno dopo, mi trasferii di nuovo in Italia e co-fondai un centro Ananda a Roma. Così iniziai a vedere Swami più spesso, attraverso concerti ai quali contribuivo suonando il violino, attraverso satsang, e-mail e, occasionalmente, qualche colloquio personale. Nel 2007 mi trasferii ad Ananda Assisi.

Darshan at Villa Rombolotti, Como

Di recente ho avuto l’opportunità di tornare a Villa Rombolotti, vicino  Como, dove era nata Ananda Europa. Erano passati quasi quarant’anni dal primo incontro con Swami e non vi ero mai tornato. La Villa era ormai abbandonata, ma riuscimmo a entrare nei giardini e a fare una breve meditazione. Il tempo stesso divenne come un sogno per la mia coscienza. Allora la Madre Divina iniziò a farsi conoscere dal giovane che ero e, attraverso i molti alti e bassi della mia vita, non mi avrebbe più abbandonato.

Fu allora, e lì, che Swami iniziò il suo piccolo regno visionario, basato sull’ispirazione.

Come è cresciuta Ananda Europa oggi! È diventata non un regno, ma una famiglia spirituale in continuo divenire, i cui membri vivono in molte nazioni diverse di questo continente. Non ci sono confini, e la vicinanza di ogni singolo membro al cuore di quest’opera è determinata non da ambizioni o da limiti geografici, ma dal grado di sintonia naturale e individuale con la visione centrale sostenuta da questo leader.

Swami KriyanandaAnanda Europa non è affatto l’ombra allungata di un solo uomo; possiamo lasciare questo aforisma al passato. La leadership del Dwapara Yuga si traduce nel potere di mettere a fuoco una particolare visione divina, nella quale i ricercatori spirituali sinceri possano riconoscere il proprio Sé superiore. Questo è ciò che Swamiji ha fatto quando ha iniziato a costruire l’opera in Europa, ed è ciò che sta facendo anche ora che non è più fisicamente in mezzo a noi.


Venite a partecipare alle celebrazioni per i 10 anni di Moksha di Swamiji – 21-23 aprile 2023

Swami Kriyananda

È possibile partecipare sia in forma residenziale che online (alcuni eventi). Ecco il programma

3 Comments

  1. mm

    Grazie per averci raccontato la nascita di Ananda Europa! Che progetto benedetto!

  2. mm

    Darshan come la frase “offro queste lezioni ai piedi del mio Guru Paramahansa Yogananda” divennero per te una pietra miliare di fiducia in Swami Kriyananda, la prima volta che ti ascoltai, poco più di un anno fa, il tuo modo di comunicare a cuore aperto e pervaso di amorevole compassione intenerì la mia anima o forse dovrei dire il mio ego e poi… al suono del tuo violino per un attimo il mio ego si sciolse e la mia anima per quell’attimo si colmo’ di traboccante beatitudine. E’ così che ho iniziato il mio sentiero, grazie.

    1. mm

      Sono grato e felice che facciamo questo percorso insieme, Messalina. Abbiamo una grande e meraviglioso famiglia. Grazie per tutto quello che fai, grande o piccolo, per il Maestro. E ricordo con gratitudine l’attesa per poterci inginocchiare a Golgotha.
      Darshan

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