Tessitori di luce

Il nostro mondo sta attraversando tempi difficili… Il cambiamento climatico e la distruzione dell’ambiente, le guerre, in corso o nuove, che ridestano la possibilità di un altro conflitto globalizzato, la crisi energetica, i disastri naturali, la cui forza distruttiva è amplificata dalla crescente densità di popolazione, come tragicamente illustrato dal terremoto e dalla Siria… Ci sono così tante ombre…

Tessitori di luce

più forti sono le forze dell’oscurità, più forti devono essere le forze della luce – Foto @unsplash

I nostri insegnamenti ci dicono che si tratta della transizione verso il Dwapara Yuga: le forze di Kali stanno strattonando, tirando, spingendo, rendendo difficile l’emergere della coscienza più elevata del Dwapara Yuga. Questa resistenza è spaventosa, dolorosa, tragica, ma forse è proprio questo che aiuta la coscienza del Dwapara Yuga a crescere con più forza. Come impone la dualità, più forti sono le forze dell’oscurità, più forti devono essere le forze della luce.

Nelle mie meditazioni e preghiere, soprattutto durante le nostre preghiere collettive per la pace, vedo spesso il nostro pianeta circondato da una rete di raggi luminosi che collegano punti di luce, disseminati in tutti i continenti e persino negli oceani. Questi raggi di luce diventano più luminosi man mano che la meditazione si approfondisce e la preghiera si intensifica. In questa rete di luce, vedo l’amore curativo della Madre Divina che sostiene, conforta, nutre, ci dà forza, leggerezza e gioia, anche quando parti del nostro mondo sembrano andare in frantumi.

Yoganandaji e Swami Kriyananda, con i loro esempi, ci hanno invitato a diventare portatori di luce. Sento che questo invito è sempre più unito a quello di essere tessitori di luce: collegando i punti di luce che brillano nel mondo, possiamo amplificare la rete di luce che è così necessaria per sostenere il mondo in questo periodo di transizione.

“Come possiamo tessere attivamente questa rete di luce?”, mi chiedo. La risposta viene sussurrata nel mio cuore: “coltivando le connessioni…”.

La prima è, naturalmente, la nostra comunione interiore con la luce, con lo Spirito. La luce che brilla nell’occhio spirituale e riscalda il nostro cuore, nella meditazione profonda.

Tessitori di luce

la connessione con gli altri

La seconda è la connessione con gli altri. Sappiamo tutti quanto sia prezioso il sostegno dei nostri gurubai per alimentare la nostra comunione interiore: andare in profondità nella meditazione è in qualche modo più facile quando meditiamo insieme. Sento fortemente questo potere durante le meditazioni per Kriyaban del martedì mattina, nelle nostre meditazioni settimanali con Ananda Francophone e nelle nostre preghiere per la pace della domenica sera. Sento che le nostre meditazioni collettive stanno anche alimentando un campo energetico di luce e di amore che possiamo attivare in varie circostanze. L’altra sera, grazie alla chat whatsapp di Ananda Europa, alcuni di noi hanno spontaneamente pregato contemporaneamente per sostenere le vittime del terremoto in Turchia e in Siria. Pochi secondi dopo essermi seduta in preghiera, sono stata trascinata nel profondo e ho sentito il potere delle nostre preghiere collettive in un modo sorprendente.

Ci sono altri due modi di tessere la luce che considero sempre più importanti:

Tessitori di luce

Foto @unsplash

Connettersi con lo Spirito nella Natura. Nella cultura occidentale nella quale sono cresciuta, la nozione di spiriti della Natura è associata al paganesimo. Gli insegnamenti del nostro sentiero ci invitano a non identificarci o attaccarci troppo alla sfera materiale, ricordandoci che siamo Spirito. Ma questo non significa ignorare le altre manifestazioni dello Spirito che ci circondano. Molte poesie e canzoni del Maestro (ad esempio “O God beautiful”, “Dio splendido”) ci invitano a celebrare lo Spirito nella Natura. Anche il nostro amico Bharat ci offre molti strumenti per farlo, attraverso il bellissimo movimento, Sharing Nature, che ha messo in moto.

Nel suo libro Lightbearer, Messaggero di luce, Asha ricorda come Swamiji abbia detto, in una riunione della comunità, che “le creature spirituali (deva) della Natura e gli altri esseri angelici responsabili di questo pianeta, non essendo in grado di influenzare l’umanità verso l’armonia con la Natura, stavano rinunciando allo sforzo, lasciandoci ad affrontare da soli le conseguenze delle nostre azioni”. Ho la sensazione che un numero crescente di esseri umani si stia ricordando del nostro legame intrinseco con tutte le espressioni della Natura e si stia ricollegando con i deva della Natura. Ho anche sempre più la sensazione che le forze angeliche della Natura ci stiano chiamando a riconnetterci con loro, piuttosto urgentemente.

Le forze di rigenerazione – così evidenti nello sbocciare dei fiori, nel rinverdire di un deserto dopo una pioggia, nel canto dei giovani uccelli che cinguettano in primavera – stanno anche sostenendo la luce, aiutando il mondo a superare le transizioni e gli adattamenti necessari per sopravvivere al cambiamento climatico. Ci sostengono e possono farlo ancora di più se noi le sosteniamo¹.

La connessione con lo Spirito nella Natura è uno dei modi con cui cerco di praticare Ishwara pranidana (“Devozione al Signore Supremo”), e mi sta aprendo nuove dimensioni, tra cui una maggiore consapevolezza del potere del luogo. Alcuni luoghi della Terra hanno un grande potere spirituale, come Assisi, Rishikesh, la Terra Santa. Mi viene in mente anche Findhorn, dove è stato creato il primo ecovillaggio. Sono sicura che ciascuno di voi può pensare a molti luoghi magici. Ho la fortuna di vivere vicino a Cluny (antico centro della cristianità nel XII secolo) e alla comunità ecumenica di Taizé, che attira migliaia di giovani da tutto il mondo. Ci sono innumerevoli chiese dedicate alla Madre Divina e molte tracce di antichi siti sacri precristiani. La terra qui racchiude una tale bellezza e potenza, una potenza che è stata alimentata dalla devozione dei pellegrini nel corso dei secoli… Sento che invitando nelle nostre meditazioni l’energia vivificante delle terre in cui viviamo, associandole alle nostre preghiere e collegandole attraverso i nostri pellegrinaggi, possiamo rafforzare ulteriormente la rete di luce che attraversa il mondo.

Infine, l’altra modalità con cui vedo che possiamo tessere la rete di luce che sostiene il mondo in questi tempi difficili, è la connessione con i portatori di luce di altri sentieri spirituali. Ciò che mi dà speranza in questi tempi bui è vedere così tanti individui attratti da una forma rinnovata, più personale ed esperienziale di spiritualità, in cui la comunione interiore con la Sorgente, attraverso la meditazione, è centrale. Questo può avvenire all’interno della struttura delle istituzioni religiose esistenti o al di fuori di esse. Mi piace l’immagine offerta dal Maestro dell’esistenza di numerosi pozzi che si collegano tutti alla stessa falda acquifera dello Spirito. Possiamo bere da diversi pozzi, per trovare l’acqua più adatta ai nostri gusti. Ma, ad un certo punto, dovremmo selezionarne uno e andare in profondità nel pozzo che la nostra anima sceglie, per evitare di rimanere in superficie. Sono così grata per aver trovato il pozzo della Realizzazione del Sé, che ha innaffiato i semi gettati dalla mia educazione e fede cristiana, facendoli sbocciare in un rapporto molto più stretto con lo Spirito. Sono anche grata che la mia vita

mi abbia dato l’opportunità di fare amicizia con persone di tutto il mondo che bevono e si immergono in altri pozzi – siano essi l’Islam, il Buddismo, l’Ebraismo, l’Induismo, o anche lo sciamanesimo, la mindfulness (consapevolezza), la heartfulness… Ci incontriamo nella nostra connessione con la falda acquifera dello Spirito. Insieme, possiamo aiutare le acque dello Spirito ad irrigare il mondo, che ha tanta sete di pace e armonia. Ci sono movimenti crescenti di meditazioni collettive ed inter-religiose per la pace e per il benessere del pianeta Terra. Sento che la luce di Ananda può portare un raggio potente in questi incontri, che alimentano il campo di luce che può proteggere il nostro pianeta attraverso le prove del nostro tempo.

Ci sono movimenti crescenti di meditazioni collettive ed inter-religiose per la pace e per il benessere del pianeta Terra

Questa mattina, durante la meditazione per Kriyaban del martedì, stavo meditando su come concludere questo articolo, quando Gioianna, della Germania, ci ha invitati a concludere la nostra meditazione con una bellissima affermazione. Una conclusione perfetta; un modo perfetto per ciascuno di noi di alimentare quotidianamente la rete di luce:

“Benvenuta luce, illumina la mia vita”.

Aggiungerei anche: “Benvenuta luce, illumina il mondo”.


¹Come possiamo sostenerli? Un argomento così bello, che merita un po’ più di spazio, quindi probabilmente sarà oggetto di un prossimo articolo!

One Comment

  1. mm

    Ciao è una Riflessione magica e profonda sulle forze di Madre Natura, che io condivido appieno, in quanto oltre il privilegio di essere Kriyaban ho la fortuna di essere immerso tutti i giorni, nella Natura come giardiniere.
    Questa potente e gioiosa forza Divina di pace e armonia, spero possa prevalere sull’ignoranza umana
    Om Om Om

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