Come essere strumenti attivi di pace – seconda parte

Come essere strumenti attivi di pace - seconda parteCari amici, continuiamo il nostro viaggio espansivo nella coscienza della pace.

Nel primo blog abbiamo visto quanto sia importante lavorare su noi stessi per superare la tendenza ad arrabbiarci, una cosa che priva tanto noi, quanto chi ci è accanto, della pace interiore.

Le persone sono portate a pensare che, quando qualcosa non va, la colpa sia sempre degli altri, così non hanno nessuno stimolo per migliorare se stesse e per cambiare le cose, anche quando continuano ad attrarre sempre lo stesso tipo di situazioni.

Poiché è innegabile che il più delle volte le sfide più grandi, nella vita, vengono proprio dal rapporto con gli altri, in questo appuntamento offro alcuni punti di riflessione e come usare l’energia per portare pace nelle nostre relazioni. Per prima cosa, però, dobbiamo comprenderle dal punto di vista dell’energia, del magnetismo e del karma.

Sin da quando abbiamo iniziato ad agire sotto la spinta dell’ego abbiamo iniziato a creare karma. Prima di compiere un’azione, noi la pensiamo. Il nostro pensiero genera, mette in moto un’energia e crea una vibrazione che funzionerà come un magnete. Più forti sono il pensiero e l’intenzione, più forte sarà l’energia generata. Per esempio, se ho sete e penso di alzarmi e di prendere un bicchiere di acqua l’energia di quell’azione non avrà altre conseguenze oltre al fatto di dissetarmi, ma se provo gelosia per una persona e penso sempre a lei, allora il karma sarà più forte. Se, poi, provo odio, covo quell’odio per anni fino ad arrivare a uccidere quella persona, allora il karma creato sarà terribilmente forte e occorrerà molto tempo per riuscire ad armonizzarlo.

Come essere strumenti attivi di pace - seconda parteE’ il karma che ci porta a nascere nella nostra famiglia e ad avere quei parenti. Noi pensiamo di avere certe caratteristiche perché assomigliamo ai nostri genitori ma, in verità, è il magnetismo che abbiamo generato nelle vite passate che agisce come un magnete e ci fa attrarre una famiglia con caratteristiche simili alle nostre, in modo che possiamo prendere coscienza del cambiamento che dobbiamo operare dentro di noi. (Proviamo a immaginare, per ipotesi, l’esempio più estremo: due nemici che si incarnassero in due gemelli siamesi: non avrebbero nessun’altra scelta, per sopravvivere, se non l’andare d’accordo.)

Il nostro magnetismo ci fa attrarre anche le nostre relazioni, le nostre amicizie, l’ambiente che attiriamo. Così, se questi non ci piacciono perché, ad esempio, sono pieni di rabbia, l’unica cosa che possiamo fare per cambiare davvero le cose è cambiare il nostro magnetismo, noi stessi, estirpando da noi quella rabbia cui si agganciano poi le varie situazioni.

Come essere strumenti attivi di pace - seconda partePer fortuna il karma positivo ci permette anche di attrarre amici con i quali siamo in sintonia, che ci possono aiutare, e che possiamo aiutare a nostra volta. Quando iniziamo un sentiero spirituale iniziamo ad attrarre amici spirituali.

Ci sono molte cose su cui possiamo lavorare per cercare di armonizzare noi stessi in relazione ai nostri rapporti con gli altri. Vediamone qualcuna:

  • Sforzarsi di vedere l’altro nella sua espressione più alta: l’anima.
    Noi tutti siamo figli dello stesso Dio, che ne siamo consapevoli, oppure no. Tutti racchiudono in sé, più o meno evidente, il gioiello della scintilla divina. Se ci sforziamo di vedere quella, invece della personalità che viene dall’ego, faremo del bene sia all’altra persona, sia a noi stessi. Swami Kriyananda era arrivato a sviluppare una grande compassione nei confronti di tutti gli essere umani perché, diceva: “Vedo che tutti sono in cerca della stessa cosa: l’amore di Dio”.
  • Cercare di mettere la nostra attenzione sulle qualità delle persone, piuttosto che sui loro difetti.
    Ogni volta che ci concentriamo sui difetti di qualcuno, in qualche modo li rafforziamo. Lo stesso accade, in positivo, quando ci concentriamo sui suoi pregi.
  • Cercare di non avere aspettative sugli altri.
    Dobbiamo agli altri lo stesso rispetto che vorremmo per noi, hanno il diritto di essere proprio così come sono (ovviamente, anche noi abbiamo il diritto di allontanarci da chi non ci rispetta).
  • Umiltà – non è detto che noi sappiamo che cosa sia giusto per gli altri (raramente sappiamo che cosa è giusto anche per noi stessi).
  • Tenere presente che quasi certamente abbiamo già fallito con quella persona in molte altre vite, e che se in questa non riusciremo ad armonizzare quel karma, inevitabilmente, si ripresenterà in futuro, forse, anche in forma peggiore.
  • Mettersi nei panni degli altri, sforzarsi di vedere le cose dal loro punto di vista.
  • Chiedere perdono, se sentiamo dentro di noi che è giusto farlo.

VISUALIZZAZIONE

Infine, per aiutarvi ad armonizzare un rapporto, vorrei suggerirvi questa visualizzazione da fare con il Maestro:

Iniziamo riempiendoci di Luce divina in ogni parte del corpo, della mente e dell’anima. Prendiamoci qualche minuto in cui ci lasciamo assorbire completamente da quella Luce.

Adesso visualizziamo di fronte a noi la persona con la quale desideriamo armonizzarci, vediamola serena, sorridente, rilassata e circondata, a sua volta, di Luce divina.

Ora iniziamo a proiettare Luce all’altra persona, chiedendole di disperdere ogni vibrazione disarmonica ci sia tra noi. Sentiamo che la Luce, mentre ci attraversa, ci pulisce energeticamente e ci armonizza. Oltre che dalle mani possiamo proiettare anche dal nostro al cuore dell’altro.

Se necessario, possiamo chiedere all’Energia divina di assumere la qualità del perdono, sia che vogliamo perdonare, sia che siamo noi a voler chiedere perdono. Se non ci sentiamo di farlo perché il conflitto è troppo forte, possiamo offrirci come canali “passivi” chiedendo al Maestro di farlo attraverso di noi (anche il solo desiderio, l’intenzione sono un buon passo nella giusta direzione).

Ricordiamo che, quanta più energia metteremo nel fare la visualizzazione, tanto più questa sarà efficace e sorprendente nel risultato.

Potete trovare qui il video e la visualizzazione.

Ciò che scrive Swami Kriyananda a proposito della considerazione per gli altri, e la relativa affermazione sono davvero illuminanti.

Tratto da Affermazioni per l’autoguarigione di Swami Kriyananda:

Considerazione per gli altri

Come essere strumenti attivi di pace - seconda parteLa considerazione per gli altri è uno dei segni che contraddistinguono uno spirito evoluto. Spesso, sul sentiero spirituale, la consapevolezza che il regno di Dio che si sta cercando è nel profondo del proprio essere, unita al desiderio di sviluppare uno spirito di non-attaccamento, spinge alcuni a ritenere che non sia importante come ci si relaziona con gli altri. Anzi, essi sostengono che il non avere considerazione per gli altri è un’affermazione di indipendenza dalle opinioni e dai sentimenti altrui. «Se Dio è contento» si dicono «che importa lo scontento dell’uomo?».

Con la mancanza di gentilezza, tuttavia, non possiamo mai compiacere Dio, che è la Gentilezza stessa. La sensibilità verso gli altri è un modo per espandere il proprio Sé. Raggiungiamo realmente la libertà in noi stessi quando siamo in grado di rispettare la realtà degli altri, per il semplice fatto che siamo completamente in pace con la nostra.

               AFFERMAZIONE

Attraverso la sensibilità per la realtà degli altri, mi tengo pronto a percepire la verità, qualunque abito essa indossi.

 

In amicizia divina,

Clarita

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