I PRINCIPI

È possibile osservare un buon esempio del karma di gruppo nella storia millenaria dell’India. La sua devozione alle verità spirituali l’ha notevolmente rafforzata dal punto di vista karmico, e oggi l’India si sta nuovamente risollevando. Un giorno, come ha detto il mio Guru, l’India si unirà all’America e i due Paesi, insieme, guideranno il mondo sul sentiero della prosperità materiale e spirituale.

La legge del karma richiede che qualsiasi vantaggio si riceva, sia in qualche modo contraccambiato. Un modo di farlo è quello consigliato da Swami Sri Yukteswar: “Ricambiare servendo con animo grato”. Qualunque beneficio una persona o una nazione offra agli altri, riceverà in cambio un’espansione di coscienza: un’espansione della propria compassione e della propria capacità di comprendere le cose e di raggiungere il successo. Quando aiutiamo gli altri a ottenere prosperità, attraiamo una prosperità maggiore per noi stessi. Quando aiutiamo gli altri ad aumentare la loro capacità di comprensione, ci accorgiamo che questa facoltà sta crescendo anche in noi. Quando aiutiamo qualcun altro a crescere spiritualmente, quell’azione ci porta più vicini all’illuminazione spirituale. Questa legge funziona in modo infallibile. Allo stesso modo, quindi, danneggiare gli altri attrae su di noi un destino simile.

È possibile controbilanciare un karma negativo generandone uno uguale e opposto, il quale devii quell’energia negativa o la assorba e la neutralizzi. Pertanto, se qualcuno, per qualche motivo, ti si oppone e cerca di danneggiarti, puoi deviare o neutralizzare quell’azione trattando con gentilezza colui che l’ha compiuta, invece di cercare di vendicarti. Il karma che è stato deviato potrebbe ripercuotersi su quella stessa persona; oppure, se lo offri a Dio, potrebbe diventare per te una tapasya (austerità o penitenza), apportatrice di grande forza spirituale. Sia per deviare sia per neutralizzare quel karma, la cosa più importante è far sì che non coinvolga l’ego. Questo si ottiene in modo completo raggiungendo lo stato di jivan mukta, cioè lo stato in cui non esiste più una coscienza dell’ego che possa essere influenzata. Il karma generato nel tentativo di danneggiarti potrebbe, in tal caso, essere semplicemente dissolto nella Coscienza Cosmica, proprio come accade con un sasso che, se lasciato cadere nell’oceano, crea onde che si espandono in modo indefinito, ma che, se fatto cadere nella piccola pozzanghera della coscienza egoica, può creare increspature che si espandono visibilmente fino al bordo e poi ritornano, ancora ben visibili, muovendosi avanti e indietro fino a placarsi del tutto. Se la persona che ha cercato di farti del male lo ha fatto in modo intenzionale, attirerà quel male su di sé; tuttavia se, da parte tua, offri il suo malanimo a Dio e non lo ricambi con un’energia negativa, nata da astio personale, le conseguenze che quella persona dovrà affrontare dipenderanno dalla misura in cui il suo ego era coinvolto nell’azione iniziale.

Molti anni fa ebbi conferma dell’esistenza di questi diversi tipi di karma in modo drammatico. Alcune persone cercarono di distruggermi con false accuse, con una rabbia che non sospettavo assolutamente in loro. Riflettendo sul consiglio del mio paramguru Sri Yukteswar di “ricambiare servendo con animo grato”, mi sembrò che l’unico modo di preservare la mia integrità personale fosse di reagire con gratitudine – se non verso di loro, almeno verso la vita che mi stava aiutando a crescere – indipendentemente da come ero trattato. Presi la ferma decisione di reagire, non solo con gratitudine, ma anche con amore. C’era una lezione che dovevo imparare? Non ne ero a conoscenza, poiché era stato il mio Guru stesso ad avermi impartito certe istruzioni, che ora venivano contestate. Ad ogni modo, doveva esserci qualche beneficio per me in ciò che, altrimenti, sarebbe stata soltanto una completa tragedia.

Strano a dirsi, col passare degli anni la rabbia di quelle persone nei miei confronti è aumentata. È come se il fatto stesso di averle perdonate fosse stato per loro un insulto, che mostrava un grave difetto del mio carattere. Per quanto riguarda me, una incrollabile fedeltà nei confronti degli insegnamenti del mio Paramguru e del mio Guru mi ha donato pace mentale e una crescente, salda gioia interiore. Per di più, sono riuscito a realizzare tutto ciò che il mio Guru mi aveva chiesto di compiere, sebbene quelle persone abbiano cercato in tutti i modi di bloccarmi.

Ho scritto molti libri secondo le sue istruzioni personali: ottanta, fino a oggi. Ho composto più di quattrocento brani musicali che, sebbene non mi fossero stati richiesti specificamente dal Maestro, hanno contribuito a portare avanti il compito principale che egli mi aveva affidato, cioè quello di ispirare le persone e di attirarle verso il sentiero spirituale e i suoi insegnamenti. Ho anche fondato complessivamente sette comunità spirituali, prima in America e poi in Europa, un’attività alla quale Yogananda era molto interessato. A dire il vero, egli sollecitava ripetutamente le persone, in discorsi pubblici, a fondare simili comunità. Quando, in risposta a questo suo frequente appello, feci voto che avrei fatto del mio meglio per soddisfare quel desiderio, egli mi disse: “Hai una grande opera da compiere, Walter” (Walter era il soprannome che mi aveva dato). Spero ora di riuscire a creare simili comunità anche in India.

Tutti i proventi dei miei libri e delle mie composizioni musicali sono stati utilizzati per costruire quelle comunità, in cui oggi convivono circa un migliaio di persone, in grande pace e armonia.

Negli ultimi anni, quegli amici (sinceramente li considero tali) che hanno cercato di architettare il mio fallimento, hanno fatto di tutto per coronare i loro sforzi tramite l’azione legale. In un periodo in cui le nostre comunità Ananda avevano un grande bisogno di fondi con cui poter contrastare quel tentativo, siamo riusciti non solo a sopravvivere, ma addirittura a prosperare.

Come risposta ai loro più recenti sforzi, ho scritto e pubblicato un libricino intitolato Perché non adesso?, che offre consigli spirituali e pratici per ogni giorno dell’anno. Sebbene avessimo urgente bisogno di denaro, mi sentii comunque ispirato a far conoscere questo libro al maggior numero di persone possibile e decisi quindi di offrirlo gratuitamente, usando i miei fondi personali per far stampare cinquemila copie, che furono distribuite gratuitamente.

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