Le troviamo in tutte le religioni e, nel profondo, tra di loro non si contraddicono, le indicazioni che danno sono le stesse.

A volte si pensa che dobbiamo seguire queste regole per essere delle “brave persone”, perché ce lo chiedono i genitori, prima, e la società, poi, ma il motivo per farlo è molto più profondo.

Prendiamo, ad esempio il primo dei comandamenti dato a Mosè e due “niyama”, ossia precetti yogici:

  • Non avrai altro Dio fuori di me.
  • Abbandono alla volontà divina (ishvarapranidhana)
  • Studio e conoscenza di sé (svadhyaya)

Siamo emanazioni della coscienza di Dio, e il nostro destino finale è tornare ad essere uno con quella coscienza, ma ci siamo identificati con la materia. Crediamo che la materia potrà darci la felicità: una casa confortevole, un frigorifero pieno, una bella automobile, un bel marito o una bella moglie e dei figli (sì, anche le persone sono “materia”, se vediamo solo la loro realtà umana, invece di vederle come anime che stanno imparando la loro lezione evolutiva e che aiutano noi a fare altrettanto).

La materia ha come legge ineluttabile la dualità, perché nella materia nulla è durevole. Gioia e dolore si alternano incessantemente, così come luce e buio, caldo e freddo, alto e basso, buono e cattivo, giorno e notte, eccetera.

Quando la nostra felicità dipende da una condizione esterna a noi, condanniamo noi stessi a soffrire quando quella condizione (inevitabilmente) muterà. La casa si deteriorerà o, nei casi più estremi, la perderemo; il cibo potrebbe scarseggiare, oppure dovremmo essere costretti, per motivi di salute, a seguire una dieta stretta; l’automobile invecchia; la moglie o il marito che ci sembravano così perfetti, possono manifestare delle qualità negative, una volta che la fase esaltante dell’innamoramento e della passione passa. Quanto ai figli…tutti sappiamo che diventano… adolescenti (“Dov’è finito quel tenero batuffolino che mi ubbidiva sempre?”) , e che un giorno dovranno seguire la loro strada, allontanandosi da noi.

Swami Kriyananda ben conosceva l’infallibilità di questa legge: una volta gli regalarono un camper, che lo avrebbe aiutato, dal punto di vista pratico, nei suoi tour in giro per l’America. Lui ne gioì, ma era anche consapevole della legge del pendolo che tutto compensa: pochi minuti dopo, il camper, in cui non era stato azionato il freno a mano, si avviò per una discesa, in fondo alla quale c’era un muro contro il quale sbatté, danneggiandosi un poco. Swami non poté che ridere, constatando ancora una volta, che gioia e dolore si erano equilibrati.

Dunque, dicevamo che il nostro destino finale è tornare a essere uno con Dio, manifestare di nuovo la nostra coscienza divina. Per farlo, però, dobbiamo cercare la nostra vera realtà nello Spirito, non nella materia. La materia, con il suo essere impermanente ha il preciso scopo di deludere. Sì, deludere. Sempre. Perché, se non lo facesse, chi mai sarebbe spinto a cercare in un’altra direzione?

Che cosa significa questo, che non dovremmo avere una casa, un’automobile, cibo, famiglia?

Certo che no! Il punto è il nostro atteggiamento interiore. Per capire quale sia un modo equilibrato di vivere, la cosa migliore che possiamo fare è osservare la vita di un santo. Prendiamo Swami Kriyananda, un santo moderno. Lui aveva una bella casa, ed era felice di viverci, ma non ha mai pensato che la sua felicità venisse dalla casa. La sua felicità veniva dal suo contatto con la Madre Divina, che lui ringraziava costantemente per i Suoi doni e cui offriva ogni azione, ogni pensiero. Quando ha sentito che Dio lo voleva in India, per sviluppare lì la sua missione, ha lasciato la sua casa bella e confortevole in poche ore, senza pensare neppure per un istante alle enormi difficoltà che avrebbe dovuto affrontare, soprattutto tenendo conto della sua età (quasi 80 anni), e che forse non vi sarebbe tornato mai più.

Quindi, tornando alla domanda di partenza: perché seguire i Comandamenti, le linee guida spirituali?

La risposta è: per essere felici!

Dio vuole che noi siamo felici.

Se noi subordiniamo la nostra felicità a condizioni esterne, che oggi ci sono e domani no, allora stiamo firmando la nostra condanna a soffrire! Ma se noi creiamo una connessione con Dio, con il nostro più alto Sé, allora potremo sperimentare una felicità che non è soggetta a cambiamenti, e ancora più di questo, un giorno potremo vedere chiaramente che tutto quanto ci circonda è, in verità, il sogno di Dio e, come diceva Yogananda: più dei doni che riceviamo, ameremo il Donatore che ce li elargisce.

Una storia personale di attaccamento (come lavora il pendolo)

Avrei voluto fare un esempio di come ho visto agire l’inesorabile legge del pendolo, nella mia vita, e di come questa mi ha tolto qualcosa cui ero attaccata in modo sbagliato… ma non è facile scegliere tra tutti gli esempi che potrei portare.

Posso solo dire che la vita mi ha regolarmente, con metodo, tolto tutto ciò cui ero attaccata in modo esteriore. Tutto ciò che non era Dio o il Maestro.

L’esempio più forte è stato con i miei figli, che amavo in modo davvero viscerale (da buona, passionale, mamma italiana).

Ebbene, con la separazione da mio marito, c’è stato un vero terremoto nella mia casa, e il rapporto con i miei figli adolescenti, che fino a quel momento consideravo perfetto, si è guastato.

Al momento ho pensato che quella fosse la più grande tragedia della mia vita… ma con il trascorrere del tempo ho potuto vedere che quello era l’unico modo che Dio aveva per riportare quel rapporto sui giusti binari, e per aiutare sia me, sia loro, a crescere.

Se le cose fossero continuate così com’erano prima, né io né loro saremmo stati davvero liberi, perché avrei interferito continuamente nella loro vita “per il loro bene”: la cosa peggiore che possa fare un genitore, quando i figli crescono.

Ora il nostro rapporto è amorevole e armonioso. Posso sentire il loro amore e loro il mio, non importa se siamo distanti. Ma, soprattutto, so che sono i Suoi figli, non i miei.

Clarita

Per ricevere più ispirazione per la tua vita pratica, attraverso Nayaswami Clarita, ti potrebbe interessare questo suo video sul tema della prosperità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *