Le gioie semplici sono le più belle. Sono quelle che alla fine sono le più grandi.

San Francesco d’Assisi

Mi sono imbattuto nella lettura di queste parole pochi giorni fa. Le ho prese in prestito per spiegare cosa mi ha regalato il metodo Educare alla Vita e come si sono intrecciate situazioni e circostanze per far sì che intraprendessi questo Sentiero.

Facciamo, allora, un salto a ritroso nel tempo, tornando al mese di Aprile del 2012, la prima volta in cui sentii parlare delle scuole che avevano adottato questo metodo educativo. Mi trovavo presso la comunità di Ananda Assisi, dove ho vissuto per un intero anno. 

Feci da subito amicizia con Cora,  una ragazza gentile e sorridente, che svolgeva ogni servizio con dedizione e senza mai lamentarsi. Mi colpiva per la sua calma interiore, la dignità che conservava per ogni occasione e faccenda che svolgeva. 

Tra una pausa e l’altra mi raccontò del suo sogno di diventare insegnante e fu in quell’occasione che “Educare alla Vita “destò la mia curiosità. Allora non raccolsi ancora la bella sensazione provata grazie al racconto di Cora, e non mi diedi da fare per saperne di più, malgrado la mia propensione per il mondo dell’infanzia.

Dovettero passare altri sette lunghi anni prima di riuscire a soffermarmi su quelle parole e approfondire il loro significato: Educare alla Vita. Quelle parole messe in fila tornarono con grande forza per espandere il mio orizzonte conoscitivo. Del resto lo sappiamo, non si finisce mai di imparare!

L’occasione mi fu concessa la scorsa estate: mi trovai presso “Ananda Village” in Nevada per un evento speciale: la celebrazione dei 50 anni dalla fondazione del movimento Ananda in America. 

Ricordo perfettamente i colori, le sfumature, i volti osservati durante la giornata in cui presi la decisione di abbracciare Educare alla Vita.

Stavo pranzando e ad un tratto mi trovai nella stessa tavola con Elisa, una ragazza che avevo conosciuto ad Assisi, e che ora ha preso il nome spirituale Ishwari. Dopo qualche minuto di interazione mi informò che faceva parte del team Educare alla Vita e che avremmo visitato i luoghi della scuola dentro l’immensa comunità di Ananda Village. Quando le sentii dire che faceva parte della scuola, non so bene la ragione, ma avvertii una grande gioia.

Inizialmente dissi a me stesso che probabilmente era la gioia sua, di Ishwari quella che provavo, e così andai avanti senza più pensarci. 

Nel pomeriggio decisi di seguire un intervento di Bharat Cornell, il famoso educatore di cui avevo letto alcuni libri e che stimavo tanto. Prima di salutarlo e di congratularmi con lui, ecco che un’altra insegnante della scuola (Premjoty) si fermò a parlare con Bharat.

Così, d’istinto, senza neanche pensarci sopra, mi fermai a parlare con lei e mi disse che Educare alla Vita e il metodo Sharing Nature di Bharat Cornell erano strade che convergevano dal punto di vista didattico. Così quella gioia, semplice e apparentemente immotivata, ricominciò a sgorgare dentro me.

A quel punto i segnali raccolti erano troppo forti per non metterli insieme e non farmi guidare verso una decisione.

Quando tornai in Italia decisi di iscrivermi al corso tenuto da Nitai Deranja, fondatore delle prime scuole di Edicare alla Vita, e da quel momento ho abbracciato questo metodo con entusiasmo e determinazione.

Ecco  nella mia vita arrivare, grazie a questo sistema educativo, la Prima gioia semplice, che è, come dice San Francesco una gioia più grande di tante altre

Dopo tanti anni di studio (psicologia e antropologia) è come se avessi trovato il modo personale per far convergere tutte le prospettive studiate e apprese. E non parlo soltanto di teorie accademiche studiate all’università. Educare alla Vita è quel connubio che mette insieme la mia attenzione al counseling, alla relazione d’aiuto, all’ascolto dell’altro; mette insieme varie istanze educative d’oriente e d’occidente; porta con se il flusso rigenerante della prima scuola per bambini, creata e concepita dal grande Maestro Yogananda. 

Quando c’è un terreno culturale in cui vari presupposti si mescolano senza perdere l’identità, c’è intercultura, c’è educazione alla realtà multi – sfaccettata del mondo! 

Mi piace pensare che Paramhansa Yogananda, seppur è solitamente conosciuto come Yogi e Mistico, ha tracciato le orme educative del metodo Educare alla Vita.

Se è vero che il famoso Maestro indiano, autore di Autobiografia di uno yogi ha creato i presupposti didattici, teorico-esperienziali del sistema, è altresì vero che Swami Kriyananda ha poi completato e sviluppato il sistema educativo, creato, ormai, 45 anni fa.

Così ho scoperto, gradualmente, i molteplici aspetti che mi hanno convinto ed entusiasmato: mi piace molto,ad esempio, l’idea e la prassi per dare supporto ai bambini nell’ottica dell’ orientamento motivazionale, per riscoprire il “senso perduto” di ciò che fanno, la ragione per cui a scuola si impegnano tanto in discipline e materie di cui per l’appunto non colgono il significato, ovvero l’utilità.

Il sistema scolastico attuale è così centrato sulla norma da non considerare l’ottica del coinvolgimento. 

Nella prospettiva didattica di Educare alla Vita c’è questa attenzione per far sì che i bambini recuperino il senso di ciò fanno, lo percepiscano nelle loro giornate a scuola e a casa quando svolgono i loro compiti. La motivazione, la consapevolezza della ragione che ci spinge a fare le cose, che sottostà ai doveri, è indispensabile fin da piccoli.

Piacevolmente leggo nel libro Educare alla Vita, scritto da Swami Kriyananda, che la pertinenza di ogni materia dovrebbe esser vista nel contesto delle necessità umane e della nostra capacità di comprensione. 

Ecco il pilastro, il presupposto interdisciplinare che mi ha conquistato: Totalità.

In una parola viene ripresentato il concetto di “olos”, l’invito a guardare l’insieme e non solo il particolare dettaglio, applicandolo al mondo del bambino. La Totalità come prospettiva inter-disciplinare dice Swami, è il mozzo centrale dell’umanità. 

Perché non sviluppare per prima cosa la coscienza stessa, visto che essa è alla base di un intelletto maturo? 

Dobbiamo però orientarci verso l’espansione della coscienza, perché in questo mondo ci siamo fin ora accontentati della coscienza ordinaria e di una vita gestita dalle forze più sub-consce.

 Educare alla Vita di certo, come tutti gli insegnamenti di Swami Kriyananda e di Yogananda, rappresenta la sfida di “andare oltre” l’ordinario, per far vivere tutto il panorama, fatto di colori sfavillanti e di risorse umane straordinarie.

La seconda ragione di gioia semplice è la connessione del metodo educativo con la meditazione.

Devo ammettere che ancora non ho compreso come aiutare i bambini a meditare o a svolgere certi esercizi, sfruttando la musica o le canzoni. Ma posso dire che l’idea mi alletta, essendo insegnante di Raja yoga. 

Personalmente ho apprezzato tantissimo la scheda con le Life Skills in cui ogni settimana inserivamo le varie abitudini sviluppate o mantenute. Da quando medito l’idea di creare una scheda che mi consentisse di monitorare le mie abitudini spirituali, non era nei miei pensieri, ma è stato importante.

Per non parlare dei fantastici momenti di condivisione ogni 15 giorni, con la mia amica Dora che ho coinvolto e che si è lasciata trascinare senza resistenze per intraprendere il Master. 

Eravamo contenti come bambini! Ricorderò sempre quell’atmosfera che si creava a casa mia, con tisana e biscotti prima che partisse la diretta con Nitai e gli altri del Team. 

La meditazione, pur praticandola, non l’avevo mai intesa come una forma di auto-educazione alla vita … eppure è così strettamente collegata a tutto ciò che ci circonda! E’ come trovare un pozzo d’acqua in un deserto.

Non puoi restare troppo tempo al sole senza bere e rinfrescarti. Così per me la meditazione è acqua “sempre fresca” che mi rigenera. 

Per adesso è solo un pensiero, ma mi piacerebbe tanto poter insegnare meditazione ai bambini, lo faccio già con gli adulti e sarebbe auspicabile creare dei momenti insieme per poter affinare un contatto spirituale tra il bimbo e il proprio insegnante o genitore.

La terza “gioia semplice” è legata alla particolare attenzione alla giocosità. Essa a mio avviso custodisce l’essenza stessa dell’infanzia, e in età adulta preserva il soggetto da facili e immediate crisi esistenziali: se l’adulto ha imparato ad essere giocoso, potrà attingere ad un terreno gioioso sempre disponibile. La giocosità ci rende in grado di sperimentare e sentire gioia e, grazie alla gioia, di coltivare un giardino spirituale (pensieri ispiranti, stati d’animo collegati ad alti ideali). 

Ricordo come se fosse accaduto pochi giorni fa, il seminario condotto da Darshan a Catania: ci spiegò in quell’occasione i presupposti di Educare alla Vita e ci cantò alcune canzoni che vengono frequentemente eseguite dentro le aule delle scuole basate su questo sistema.

Gli insegnanti presenti erano così allegri … giocammo e tornammo bambini quel pomeriggio!

Quindi concludo dicendo che ogni cosa nella vita arriva al momento giusto e per una ragione.

Io, di ragioni, ne ho trovate tre per proseguire questo Sentiero con gli insegnamenti di Swami Kriyananda e di Paramhansa Yogananda, applicati al mondo del bambino e dell’adulto.

Forse, dopo tutto, la gioia più grande da adulto sta davvero nella libertà e nella capacità di tornare bambini, assaporando quella gioia che in fondo è a portata di mano se ritroviamo il senso delle cose semplici

Sujesh è istruttore di Raja Yoga e conduce un gruppo di meditazione a Palermo.

15 Comments

  1. mm

    Grande amico, quest’esperienza che non conosceva, mi tocca dentro e mi commuove… sono felice di essere parte/ spettatrice indiretta.. di questo cammino… gioiosa di continuare… insieme…! Sempre e … per- sempre…?????

  2. mm

    Proprio vero, la gioia più grande da adulto sta davvero nella libertà e nella capacità di tornare bambini, assaporando quella gioia che in fondo è a portata di mano se ritroviamo il senso delle cose semplici.
    Quanta gente sta vivendo un’intera vita senza vivere perché incapace di apprezzare le piccole grandi cose…
    Grazie della serenità che ci hai trasmesso nelle tue lezioni di Raja yoga ?‍♂️

  3. mm

    At first while reading this article I was very doubtful about the notion of ‘education for life.’ I do believe that the notion of life is not something to be acquired but it is innate in every human being. But while reading this article I had a change of thought. I understood that ‘education for life’ is about disintoxication from the market model of education where the human being is perceived as a product. Thus this model of education is not about imparting a new pedagogy, instead it is about reminding the human being of his/her basic need of being happy and of making others happy. Thank you ?

  4. mm

    La tua narrazione degli eventi, apparentemente casuali ne rivela alla fine la forte relazione tra essi.
    si potrebbe parlare di perfette sincronicità.
    Un nuovo sentiero da percorrere alla fine ti si è svelato con chiarezza e gioia.
    Grazie per questo tuo contributo perché ci fa guardare con curiosità questo aspetto del percorso spirituale in cui lo sguardo verso l’altro diventa attenzione, cura, amore.
    Come tu stesso dici, Educare alla Vita , rappresenta la sfida di “andare oltre” l’ordinario, in cui l’educazione non può prescindere dal guidare gli altri a conoscere se stessi e la propria anima.
    Sono un’insegnante e a volte mi è accaduto di proporre sotto forma di gioco alcuni degli esercizi della super coscienza ai miei ragazzi. La risposta è stata sempre piena di entusiasmo e gioia. Prova del fatto che i bambini sanno sorprenderci e sono molto più desti e pronti di quanto non immaginiamo.
    Ancora Grazie ?

  5. mm

    Conosco Sujesh Valerio Costa da moltissimi anni e ho sempre abbracciato e condiviso le sue scelte. Questo articolo mi commuove perché è il vero, capacità di ascolto e attenzione al counseling sono le basi di un terreno educativo. Nella prospettiva di “educare alla vita” guardando al mondo del bambino mi piace il concetto di “olos” e “orientamento motivazionale”. Sujesh è un ottimo insegnante di Raja yoga e da adulta posso confermare che nelle sue lezioni si torna liberi, si torna bambini, felici, gioiosi.
    Sujesh dice, ogni cosa è a suo tempo. Cosi concludo augurandoti e augurandoci ogni bene e che il desiderio e la gioia di poter fare meditazione con i bimbi possa divenire presto. Auguri ?

  6. mm

    Un bel progetto ma sopratutto una bellissima opportunità di scambio tra adulti/bambini perché credo possa dare tanto sia agli adulti per ritornare ad avere mente e cuore puri ma anche per i bambini che sono il futuro del mondo.
    Conosco Sujesh già da un paio di anni è sono sicuro che sarà all’altezza di svolgere un compito così importante, anche con l’aiuto del suo bagaglio di esperienza e formazione nel campo.
    Non posso che farti tutti i miei più sinceri auguri ❤️om om om jai Guru

  7. mm

    Caro amico, ho avuto modo di leggere la tua storia e sono commossa dal modo romantico in cui hai affrontato la tua preparazione con Ananda ✨ sicuramente continuando ad applicare gli Insegnamenti nella tua vita riuscirai a realizzare il tuo Soul Purpose, la Missione della tua Anima ✨❤️?

  8. mm

    “C’è un posto nel tuo cuore ed io so che vi è amore”, un motto, un credo, una ragione di vita. Tu quel posto l’hai trovato e da lì hai fatto fiorire idee e sentimenti, sogni e desideri. Torna sempre a lui ogni volta che la strada diventa impervia, trova il tuo destino, sfidando ostacoli e pregiudizi. L’amore ti guiderà. Sempre.

  9. mm

    Condividere questa avventura con te è stato un Dono di Dio… Un viaggio interiore per iniziare a costruire un mondo nuovo partendo da se stessi… Ad ogni passo una gioia…

  10. mm

    Che la luce di questi insegnamenti possa diffondersi a livello universale!

  11. mm

    Mio caro amico, ti ho letto con estremo interesse e piacere… Vorrei condividere con te le parole che mi riecheggiavano nel leggerti:”… Ogni uomo semplice porta in cuore un sogno, con amore ed umiltà potrà costruirlo… Dai e dai ogni giorno con il tuo sudore,una pietra dopo l’altra in alto arriverai” cit. Il canto di San Damiano

  12. mm

    Splendido racconto, dà proprio la sensazione di come gli eventi vengano attratti dalla persona. Spesso la decisione razionale di intraprendere una strada piuttosto che un’altra è molto complessa, anche se dentro di noi sentiamo che esiste una “decisione” altra, interna, consapevole ma su altri livelli. Il difficile non è scegliere a quel punto, ma sentire di seguire qualcosa che è più grande di noi.

  13. mm

    Caro Valerio, ho trovato molto bello l’ articolo. In un modello scolastico dove i bambini vengono spesso riempiti di nozioni e dove si guarda solo alla quantità ed al rendimento e ci si dimentica della Qualità e l’ Essenza delle cose, questa tua nuova sfida rappresenta veramente una spinta a far Vivere la Vita ai bimbi con un paradigma diverso soprattutto in tempi come questi. Se senti forte tutto questo (come infatti si evince dall’articolo) , se senti tuo tutto questo che Dio ti benedica 🙂

  14. mm

    Il percorso che Valerio porta avanti da anni non poteva che incontrarsi con un metodo come EDUCARE ALLA VITA, come il corso naturale di un affluente che inevitabilmente si getta nel mare.
    Perché conosco Valerio fin dai tempi dell’adolescenza e una delle cose che l’ha sempre caratterizzato è la cura per quel bambino interiore che gli ha permesso di diventare un uomo dalla profonda consapevolezza interiore e dalla spiccata intelligenza emotiva.
    Per questo sono sicura che saprà fare un lavoro altrettanto egregio anche con ogni bambino verso il quale deciderà di mettere in pratica questo illuminante metodo.
    In bocca a lupo amico mio. Che questo nuovo seme che hai piantato possa rendere ancora più rigoglioso il giardino della tua vita.

  15. mm

    Una delle prime cose che mi è passata per la mente leggendo questo articolo è stata : ma quanto sarebbe stato bello da bambina aver avuto un “orientamento motivazionale”? Molte cose le ho fatte per un grande senso del dovere, perché “bisognava” farle, ma quanto sarebbe stato diverso rintracciare davvero il “senso perduto” di cui parla Sujesh nell’articolo…! La mia vita ha sempre ruotato attorno alla necessità di trovare un senso alle cose, e da quando questa è diventata una grande consapevolezza tante strade si sono aperte e la vita è diventata una bellissima avventura… penso che Educare alla vita sia un percorso che al più presto vorrò intraprendere…per il mio futuro lavorativo, per la mia futura famiglia, e per la mia bambina interiore! Grazie Sujesh per questa bellissima testimonianza!

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